Lui era di Valls. Valls è questo paesino a sud di BCN che ha partorito due delle principali tradizioni catalane: i Calçot e i Castellers.
Lui è un fotografo.
La fotografia ha per me tre difetti, se proprio vogliamo trovarli. Non c’è musica. Non c’è profumo. E quasi sempre non c’è movimento.
Qui era diverso.
Guardando le sue fotografie venivo risucchiata da questo bianco-nero espressivissimo. Mi trovavo vestita con i calzetti bianchi alla caviglia infilati nelle scarpine lucide e nere, la gonna a vita alta lunga cinque centimetri sotto le ginocchia, una camicetta bianca e i capelli bigodinati. E potevo immaginarmi esattamente il prima e il dopo. Molte delle foto sono in posa. Ma erano così intense che sembrava semplicemente di aver messo per errore in pausa un film. Sai cosa accadeva esattamente pochi minuti prima. E ti puoi immaginare anche gli attimi successivi.
Guardando le sue fotografie venivo risucchiata da questo bianco-nero espressivissimo. Mi trovavo vestita con i calzetti bianchi alla caviglia infilati nelle scarpine lucide e nere, la gonna a vita alta lunga cinque centimetri sotto le ginocchia, una camicetta bianca e i capelli bigodinati. E potevo immaginarmi esattamente il prima e il dopo. Molte delle foto sono in posa. Ma erano così intense che sembrava semplicemente di aver messo per errore in pausa un film. Sai cosa accadeva esattamente pochi minuti prima. E ti puoi immaginare anche gli attimi successivi.
Nelle sue foto c’è Dalì, c’è Hemingway. Nelle sue foto ci sono Barcellona e Madrid 60 anni fa’. Tra le foto c’è questa, che mi ha colpito incredibilmente.
È una zingara. I suoi piedini nudi poggiano su Montjuïc. Alle sue spalle Barcellona.
Ho scoperto che è un suo scatto a fare da copertina a uno dei miei libri preferiti.
Ho scoperto che nel parco del Retiro a Madrid ha scattato una foto che assomiglia molto a una delle mie. E mi sono sentita orgogliosa.
Qui si possono vedere altre delle sue foto.
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