domenica 10 marzo 2013

No Name.

Ho smesso di scattare.
E non so perchè.
Ho smesso di camminare.
Aspettavo.

Stanca di questa immobilità ho preso la mia Nikon e mi sono diretta a piedi in una zona ancora non esplorata. Ho adorato la salita e il primo sole di marzo sulla faccia, il vento fresco e la fatica.


 

Pedralbes è uno dei quartieri più ricchi di Barcellona. E ti rendi conto di aver trovato qualcosa di molto simile a dove vivevi tu. Aria fresca, tanto verde, condomini con giardini. Semplicemente condomini. Qualcosa che a Bologna non è considerato molto più che un comune di periferia qui diventa la zona benestante. Sono i giardini che fanno la differenza. In questa città dove i parchi sono piazze e gli alberi sono circondati dal cemento.



E trovi una villa con un cancello onirico. Ed è come camminare su per avenida Tibidabo trascinata nelle parole di Zafón dell'Ombra del vento. Anche se con questo sole rimane difficile immaginarsi la nebbia opprimente, il giardino lugubre e una storia pesante gravare sulla villa.



martedì 26 giugno 2012

Bianco latte.

Sembra che Cecità mi abbia scavato dentro una nuova sensibilità. Mi infastidisce lo sporco, il disordine, l'intolleranza e la sopraffazione. Non che prima andassi a pranzo con piacere con tutte queste cose, ma ora ne sono diventata totalmente insofferente. 


E così da Polly Anna dei poveri quale ero adesso sembra che giri per l'atmosfera di qui con l'eritema solare, e ogni soffio di vento mi fa urlare sommessamente.


Immagino si veda da questo un buon scrittore. Nessuna frase-citazione da copiaincollare sul primo social network. Nessuna vecchia e stantia massima di vita da ripetere e ripetersi. 
Qualcosa di nuovo. Qualcosa che ti fa chiudere il libro dallo schifo con il pensiero martellante in testa di non voler tornare mai più, mai più, mai più ad aprirlo. E alla fine lo riapri, una volta respirata aria fresca e lasciato decantare per un po' quel pensiero. 
Quando un grumo di parole estremamente semplici mi condizionano la giornata, sanno cambiarne l'umore, riescono da semplici pezzi di carta a convertirsi in un cambiamento nel mio atteggiamento, capisco che leggere quel libro ne vale la pena, e si può e si deve sopportare l'imponente invasione nella sfera privata.

mercoledì 4 aprile 2012

Stay Calm and Carry On. And Keep Shut!

C'è questa storia che sa un po' di cimitero dei libri dimenticati,
un po' di questo:




Oggetto di una recente fissazione di facebook, ma nasce più di cinquanta anni fà.
Parla di un manifesto colorato con una manciata di parole sopra, ritrovato in una scatola di uno dei più grandi negozi britannici di libri second hand. : Barter Books. Parla di resistenza, una resistenza immagino molto diversa da quella partigiana, azione, fango, messaggeri, rivendicazioni... Una resistenza britannica, state su col morale, non cediamo davanti ai bombardamenti. La immagino così. E di conseguenza, i manifesti colorati.


E poi ce n'è un'altra. Sempre di resistenza. Abbiamo la fissa della seconda guerra mondiale qui. E' un giorno così.
E' un libro, comprato in fase nostalgica di letture impegnate da superiori. Quel tipo di libro che ti senti un sacco figo a leggere, e che sa di matita sulla carta, di appunti ed elucubrazioni mentali per cercare di capire perchè quel libro tanto noioso è diventato così importante, quale ragionamento macchiavellico ci stia dietro, che segreto nasconda, e un paio di sonore cazzate da scrivere nella recensione a fine mese, per far capire che l'hai capito quel ragionamento, che il segreto l'hai scoperto, alla fine. Un libro alla -Cuore di Tenebra- o -Il partigiano Jonny- (sì, siamo in fissa con la resistenza, decisamente) o -I Malavoglia-.


Questo libro è diventato simbolo della resistenza francese contro l'invasione tedesca. E dato che più che di libro si dovrebbe parlare di fascicolo, opuscolo, piccola risma di fogli, meno di cinquanta pagine scritte a grandezza "libricino da bambini sotto i dieci anni".. la cosa mi ha convinto.
Si chiama - Il silenzio del mare- scritto da Vercors (pseudonimo di Jean Bruller).
Nella recensione avrei scritto che il libro è sorprendente, perchè l'invasore non ha i connotati tipici del malvagio, perfido, rude e volgare nemico. L'invasore è una persona educata, rispettosa, appassionata e innamorata della cultura. E per questo la resistenza della ragazza e di suo nonno, quel silenzio imperturbabile, risulta pesante, quasi esagerata. Ma (finale ad effetto) il mare non si può corrompere, e così nemmeno la protesta integerrima dei francesi.
Se volete fare i fighi anche voi...

venerdì 30 marzo 2012

Bolle di sapone.

Passano settimane come bolle di sapone. Niente che vuoi ricordare, niente che vuoi comunicare. Hai voglia solo di stare immobile per non farti male. Succedono infinite cose e ripetutamente non sei dove vorresti, non vivi quello che desideri.
I pensieri di arroganti e spavaldi ancora ti paralizzano.
Ti vergogni delle tue stupide lacrime quando lei si racconta e vieni a sapere quanto può essere profondo lo sconforto, e ancora ci pensi, a lei che non vorrebbe nemmeno piangere perchè è allergica alle sue lacrime.


Chiave nella borsa, nella mani. Chiave nella toppa. Silenzio. Hanno portato una ventata di famiglia, di affetto e risate all'italiana. E vorresti tanto poter tornare a casa, anche se poi sai perfettamente che da quella città e da quella casa sei scappata. Che lì ti mancava l'aria.

mercoledì 15 febbraio 2012

Lovebite AKA chupetón

Il dentista sfoggia nell'ora di pranzo un succhiotto non indifferente sul collo.
Un bel tatuaggino color melanzana.


Vedo lei che sfrigola sulla seggiola, sembra un termosifone appena acceso. Non riesce mai a stare zitta, a evitare di dire la sua in modo diretto e sfacciato.
E eccola che si lancia. La voce è quella della Littizzetto quando parla con Eminenza.


Certo che avresti potuto almeno coprirlo!


Lui bonario sogghigna.
Si alza in piedi, e battendosi sul petto come un orango dice: "Esto cuerpo tiene dueña!" (Trad. Questo corpo ha una padrona!).


Non avrei potuto rispondere meglio alla malfollada (non si può tradurre) acidella, la quale si è subito stizzita.

giovedì 9 febbraio 2012

Savianos.

BCN negra ospita Saviano.
Io fuori dal mondo nemmeno lo sapevo, un amico mi manda un messaggio nel pomeriggio, ma destino vuole che io debba uscire dal laboratorio alle 23, quando l'evento è insolitamente fissato alle 19, una novità qui in Spagna, che a quest'ora ancora pensa di essere a metà pomeriggio...


Almeno riesco a trovare questo: http://cultura.elpais.com/cultura/2012/02/07/actualidad/1328643024_331518.html


Il video è in Italiano, sub in spagnolo.
Sto meditando se comprare il libro (che ancora su Amazon non c'è, catzommerda).

mercoledì 8 febbraio 2012

Stupidity

se poi provo a fare spinning e la cosa che mi blocca di più non sono i pedali, ma il mio colosso gluteico in mondovisione per le retrovie... something goes wrong!