Passano settimane come bolle di sapone. Niente che vuoi ricordare, niente che vuoi comunicare. Hai voglia solo di stare immobile per non farti male. Succedono infinite cose e ripetutamente non sei dove vorresti, non vivi quello che desideri.
I pensieri di arroganti e spavaldi ancora ti paralizzano.
Ti vergogni delle tue stupide lacrime quando lei si racconta e vieni a sapere quanto può essere profondo lo sconforto, e ancora ci pensi, a lei che non vorrebbe nemmeno piangere perchè è allergica alle sue lacrime.
Chiave nella borsa, nella mani. Chiave nella toppa. Silenzio. Hanno portato una ventata di famiglia, di affetto e risate all'italiana. E vorresti tanto poter tornare a casa, anche se poi sai perfettamente che da quella città e da quella casa sei scappata. Che lì ti mancava l'aria.