lunedì 21 novembre 2011

Paper Planes.

Aereoporto.
Aspetto cercando di trattenere la fastidiosa agitazione data dall'attesa. Ne approfitto per osservare, studiare la gente. Fortunatamente all'arrivo degli aereoporti la felicità della gente è contagiosa.
Gruppi di giovani stracarichi di energia pronti a distruggere la città con feste scatenate. Famiglie in attesa. Persone. 
Un uomo. Tiene in mano un mazzo immenso di rose rosse, avvolte in delicata carta velina verde. E' agitato, cambia continuamente il peso sui piedi. Destra, sinistra, destra, sinistra. Solleva il polso e controlla l'orario. Un gesto ripetuto come automatismo, sicuramente non si è nemmeno accorto realmente di che ora sia. Un semplice contatto con il tempo. Cambia posizione ancora. Destra, sinistra, destra, sinistra.
Finalmente lei arriva, con una bambina vestita come una minuscola donna di classe. Cappottino rosso. Un orsetto viene trascinato sul pavimento lucido dell'aereoporto per il braccio morbido e peloso.
Abbracci e baci.
Molto bene.

Il libro sta prendendo una piega inaspettata. Chissà che non abbia fatto bene a insistere..

Anche la Spagna come l'uomo delle rose rosse, come tutti, in attesa di un cambiamento cambia posizione. Destra, sinistra, destra, sinistra...
Che amarezza, anche qui dunque il senso della memoria è stato dimenticato.
E allora via libera alla privatizzazione di massa, via i diritti per gli omosessuali, via la legge sull'aborto.
Destra.

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