venerdì 14 ottobre 2011

Midnight in Paris.

Museo Picasso. Ancora. Divorare Parigi. Già il titolo dell’esposizione temporanea mi incuriosisce. Per la prima volta vedo delle opere di Van Gogh. Delle braccia gialle screziate di ceruleo escono dal quadro e ti trascinano dentro. Nessuna sorpresa. È amore a prima vista.
Ma quello che colpisce di più è un quadro piccolo di un artista che principalmente faceva litografie. Litografie ora molto conosciute.  


Théophile-Alexandre Steinlen
The Embrace

Take me now baby here as I am
pull me close, try and understand
desire is hunger is the fire I breathe
love is a banquet on which we feed

Esco soddisfatta e contenta da questa atmosfera da Midnight in Paris. Mi siedo a un tavolo a sfogliare il libro della mostra. Finisco prima dei miei amici. L’arte è una questione personale. Ognuno procede a suo ritmo. C’è chi si ossessiona leggendo ogni piccola didascalia. JJ commentava anche le prese della corrente. Tutto questo non faceva altro che facilitare la mia impressione di essere in Midnight in paris. Lei era il mio personale professore saccente.

Mi si siede di fianco. Mano sulla schiena.
“Ti è piaciuto?” si sforza di parlare italiano.
“mh mh, mucho, me ha gustado mucho”.
I suoi occhi azzurri mi scrutano.
Gli dico che non avevo mai visto nulla di Van Gogh.
Poi mi sorprende. Iniziando a parlare del Louvre, dei suoi quadri che ha visto…
E pensare credevo fosse un pischello.
Continua a fissarmi.
E a me lo stomaco inizia a formicolare.

Nessun commento:

Posta un commento